Aggiornato il 26/11/2022
HAI UN EFFETTO AVVERSO DA VACCINO COVID? COSA FARE?
Quasi nella totalità delle situazioni la medicina non riconosce i “malori” come conseguenza della vaccinazione.
il fatto è, come descritto nelle circolari e nelle note dei “bugiardini” che l’effetto avverso deve manifestarsi in un determinato lasso di tempo dopo la vaccinazione. Se il problema si presenta dopo il tempo deciso dal Produttore e dalla “Medicina” quella patologia “effetto avverso” non può (secondo quanto deciso dalla ministero della salute) essere correlata al vaccino o al farmaco… ( per corrererarlo ci vogliono una serie di esami e validazioni da parte dei medici che dimostrino prove inconfutabili che il vaccino è causa del problema)
Avere una “Certificazione” da evento avverso grave pone il medico che ha prescritto il farmaco e l’azienda produtrice nella posizione di risarcire il danneggiato ma… cosa dice la legge?
L’azienda farmaceutica non risponde per gli effetti collaterali di un farmaco se li ha adeguatamente – e con informazioni aggiornate – segnalati nel bugiardino. Questo il principio affermato dalla Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6587, pubblicata il 07.03.2019, che ha accolto il ricorso proposto dall’azienda distributrice e da quella produttrice del farmaco in questione. Al contrario, la Corte di Cassazione ha ritenuto integrata la prova liberatoria ed ha precisato che, per la sussistenza della stessa, occorre valutare:
Sviluppo, valutazione e approvazione dei vaccini contro COVID-19
https://www.epicentro.iss.it/vaccini/covid-19-sviluppo-valutazione-approvazione
Generalmente lo sviluppo di un vaccino è un processo lungo, che necessita dai sette ai dieci anni, durante i quali le ricerche vengono condotte a tappe successive che includono i test di qualità, la sperimentazione preclinica e le fasi della sperimentazione clinica nell’uomo. La sperimentazione clinica include tre fasi di studi:
- Studi di fase 1 generalmente condotti su volontari sani per l’identificazione della dose ottimale e la valutazione della sicurezza nell’uomo
- Studi di fase 2 a carattere esplorativo e condotti su piccoli gruppi di persone, generalmente meno di 100
- Studi di fase 3, disegnati allo scopo confermativo e condotti su migliaia o decine di migliaia di persone.
Il monitoraggio della sicurezza è parte integrante di tutte le tappe dello sviluppo.
In Europa, quando un’azienda farmaceutica ritiene di essere in grado di dimostrare la qualità, sicurezza ed efficacia del prodotto per una specifica indicazione terapeutica sottopone alla European Medicine Agency (EMA) una richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio. Solo dopo approvazione dell’EMA e autorizzazione da parte della Commissione Europea, l’azienda inizia il processo di produzione su ampia scala.
Come è stato possibile sviluppare così rapidamente vaccini contro la COVID-19?
Gli studi sui vaccini contro il COVID-19 sono iniziati nella primavera 2020 e in meno di un anno (a dicembre 2020) l’EMA ha raccomandato di concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata a un primo vaccino a RNA messaggero: mRNA (Comirnaty, della ditta BioNTech/Pfizer). E subito dopo, il 6 gennaio 2021, ne ha concessa una seconda per il vaccino prodotto da Moderna. Il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale. Eppure nessuna tappa del processo è venuta meno, grazie al concorso di diversi fattori:
- ricerche già condotte in passato sulla tecnologia a RNA messaggero (mRNA)
- studi sui coronavirus umani correlati al SARS-CoV-2, per esempio quelli che hanno provocato SARS (Severe acute respiratory syndrome) e MERS (Middle East respiratory syndrome)
- ingenti risorse umane ed economiche messe a disposizione in tempi stretti
- conduzione parallela delle varie fasi di valutazione e di studio
- produzione del vaccino parallelamente agli studi e al processo di autorizzazione
- ottimizzazione della parte burocratica/amministrativa
- valutazione da parte delle agenzie regolatorie dei risultati ottenuti, man mano che questi venivano prodotti (rolling review) e non, come generalmente si usa fare, solo dopo il completamento di tutti gli studi.
La valutazione dell’EMA: rolling review e autorizzazione condizionata
Per essere approvato nell’Unione Europea (UE), un vaccino deve essere sottoposto a rigorose sperimentazioni e a una solida valutazione scientifica da parte delle autorità regolatorie. L’EMA valuta i vaccini contro il COVID-19 in base agli stessi standard (norme, procedure e protocolli) utilizzati per autorizzare qualsiasi altro farmaco o vaccino. Nel caso della rolling review o dell’autorizzazione condizionata queste procedure vengono effettuate in tempi e con modalità molto più agili del normale: l’EMA offre alle aziende orientamento e supporto per presentare la domanda di approvazione, e si avvale di procedure rapide di analisi, valutando i dati che via via si rendono disponibili. Nelle situazioni di emergenza, questa procedura, garantisce una valutazione il più veloce possibile e, al contempo, completa e approfondita di tutti i requisiti necessari in termini di sicurezza, efficacia e qualità del vaccino.
Al termine del processo di valutazione, l’EMA può raccomandare un’autorizzazione condizionata all’immissione in commercio: un tipo di approvazione per i farmaci che rispondono a esigenze medico-sanitarie non ancora soddisfatte, in particolare in situazioni di emergenza come appunto nel caso della pandemia da SARS-CoV-2. Un’autorizzazione condizionata all’immissione in commercio garantisce che il vaccino approvato:
- soddisfi i rigorosi standard UE su sicurezza, efficacia e qualità
- sia prodotto e controllato in impianti approvati e certificati, in linea con gli standard farmaceutici necessari per la commercializzazione su larga scala.
Le autorità regolatorie fanno ricorso a questo strumento se il beneficio della disponibilità immediata di un farmaco supera chiaramente il rischio legato al fatto che non tutti i dati sono ancora disponibili. L’autorizzazione condizionata si basa infatti su dati meno completi rispetto a quelli richiesti per una “normale” procedura di approvazione e immissione in commercio. Tuttavia, una volta concessa, le aziende sono obbligate a fornire entro determinate scadenze ulteriori dati per confermare che i benefici continuano a superare nettamente gli eventuali rischi.
Un’autorizzazione condizionata non è un’autorizzazione all’uso d’emergenza, che alcuni Paesi utilizzano (per esempio, gli Stati Uniti o il Regno Unito) per consentire l’uso temporaneo di un medicinale non autorizzato in situazioni d’emergenza. Un’autorizzazione d’emergenza non è infatti un’autorizzazione alla messa in commercio del prodotto.
Un’autorizzazione condizionata rappresenta invece a tutti gli effetti un’autorizzazione formale: nel caso dei vaccini contro il COVID-19, riguarda i lotti prodotti per l’UE ed è lo strumento più appropriato per garantire l’accesso a un vaccino a tutti i cittadini europei contemporaneamente e sostenere campagne di vaccinazione di massa.
COME VERRAI CURATO SE HAI UN EFFETTO AVVERSO DA VACCINO?
Questo pone un grande problema. Infatti se hai un problema di salute (cioè sintomi) che sono specifici di una malattia verrai curato con i farmaci e le terapie specifiche che sono “codificate” nei “protocolli” generali per la malattia diagnosticata. Il problema è che se la causa primaria è il vaccino, si dovrebbe intervenire in altro modo e con altre procedure, cioè con farmaci in grado di “contrastare o eliminare la causa primaria” (ma al momento non ho notizia che esistano) …. e nello stesso tempo in affiancamento farmaci per la malattia/problema. I farmaci per la malattia/problema non rimuovono la causa primaria ma curano i sintomi o le conseguenze.
‘Sperimentazione vaccini finisce nel 2023: scelgo di curarmi e curare’
Data:24 Luglio 2021
L’ex primario Pronto soccorso Modena: ‘Chi sono quei terrapiattisti che impediscono l’approvazione definitiva sin da ora e invece s’aspetta sino al 2023?’
(- mia nota – attenzione a quanto scritto vedi le mie note nel testo !)
Caro Direttore,
evidentemente rimane un’equivoco di fondo: nella fase acutissima della pandemia e sul presupposto che non esistessero cure ma solo Tachipirina e vigile attesa si è fatto uno strappo alle regole e si è permesso, considerata l’emergenza, l’uso di farmaci ad RNA (Pfizer Moderna) e altri vaccini. I rapporti rischi benefici per le singole persone e per le fasce di età sono valutati momento per momento e solo e solamente nel 2023 si uscirà dalla sperimentazione per una approvazione o meno ragionata e su basi concrete.
Tanto è vero che i foglietti illustrativi delle aziende vengono sempre aggiornati: si è aggiunto il rischio di miocardite per i giovani, si è ribadito che il soggetto completamente vaccinato può infettarsi ed infettare (col vantaggio di avere una malattia più blanda) si è confermato che non ci sono al momento dati attendibili sui rischi a distanza dei farmaci genomici.
(– mia nota — avete letto sopra il testo della legge e quanto scritto dal sito di un avvocato, quindi avete compreso perchè esiste il bugiardino e perchè le case farmaceutiche “come quelli delle sigarette che scrivo Nuoce gravenente alla salute ed altro non lo fanno per avvertirvi o perche vi vogliono bene ma per evitare cause civili” scrivono un lungo elenco di Effetti collaterali? e aggiornano velocemente tale elenco?)
Mentre i media e alcuni governi spingono per una vaccinazione di massa senza se e senza ma la stesse case farmaceutiche si tirano fuori da ogni responsabilità e così pure i governi che pretendono la tua firma di accettazione. Ma se tutto il popolo e i media ghettizzano chi liberamente rifiuta il siero salvifico chi sono quei terrapiattisti che impediscono l’approvazione definitiva sin da ora e invece s’aspetta sino al 2023? Rimangono poi alcuni dubbi scientifici di fondo: Germania ed Inghilterra sconsigliano il vaccino ai minori di 16 anni, in Italia si caldeggia. Una scuola scientifica (per esempio Burioni e i produttori di vaccini) affermano che le varianti sparirebbero vaccinando tutti. Un’altra scuola scientifica altrettanto valida afferma (Montagnier, Raoult e anche illustri infettivologi italiani) che vaccinare in corso di pandemia produce varianti sempre più resistenti in un circolo vizioso sempre più accelerato.
Molti medici (e io fra questi) ritengono che ora in piena estate con gli ospedali vuoti e un virus indebolito sia il momento buono, specialmente per i giovani, di abbracciarsi e contaminarsi ottenendo una immunità naturale molto più efficace e meno rischiosa del vaccino (fermo restando ottima cosa che i nonni e le persone fragili siano vaccinati e che tutti i pazienti affetti da Covid siano visitati e trattati sin dai primi sintomi e non abbandonati a loro stessi).
Tornando al presente e avendo fatto la scelta personale di curarmi se infettato con terapie sperimentali (che abbattono a loro volta ospedalizzazione e mortalità) scegliendo fra farmaci noti: invermectina, idrossiclorochina, antinfiammatori, aziotromicina, cortisone, eparina, anticorpi monoclonali, mi troverò fra breve sospeso dalla professione medica non potendo più soccorrere a pieno titolo traumatizzati infartuati e aimè malati di Covid nei loro domicili.
Daniele Giovanardi – ex primario Pronto soccorso Modena
Il medico sopra ha citato alcun farmaci invermectina, idrossiclorochina, antinfiammatori, aziotromicina, cortisone, eparina, anticorpi monoclonali… ed altri tutti farmaci Off-Label
Che cosa sono i farmaci off-label?
In Italia la legge autorizza l’utilizzo di alcuni farmaci per impieghi diversi da quelli per i quali sono stati autorizzati. In gergo tecnico si parla di farmaci off-label, letteralmente fuori etichetta.
Un esempio è quello successo durante la pandemia Covid-19: durante le prime fasi, infatti, i medici non avevano a disposizione nessun medicinale specifico contro il virus SARS-CoV-2 e quindi hanno cercato di curare l’infezione utilizzando antivirali o altri farmaci già noti.
Quando un medico prescrive farmaci off-label deve ottenere il consenso informato del paziente, ciò vuol dire che il medico:
- deve spiegare al paziente lo scopo della cura,
- deve elencare i possibili eventi avversi a cui si espone,
- deve descrivere tutti i dati relativi all’efficacia disponibili nell’uso off-label del farmaco che intende somministrare.
Cosa significa? significa che un medico NON può utilizzare ne prescrivere un farmaco per uso diverso da quello descritto nel “Bugiardino” se lo fa rischia pesanti sanzioni.
Cosa comporta questo?
Comporata che al momento in cui sto scrivendo non esistono farmaci specifici che abbiano nella loro “documentazione” o “approvazione” l’uso su effeti collaterali da vaccino covid! Quindi i medici NON possono diagnosticare “un effetto avverso” vuoi se e distante dal “tempo prescritto per essere collegato” Vuoi perchè se certificano questo stato poi non saprebbero cosa usare come farmaci. Infatti non si puo curare una malattia con un farmaco NON Validato o Approvato per quella malattia.
Quindi si “cura” non la causa ma si certifica la “mallattia” e si cura con i farmaci prescrivibili
Quando saranno pubblici i dati del vaccino Pfizer anti Covid
(https://www.startmag.it/sanita/quando-saranno-pubblici-i-dati-del-vaccino-pfizer-anti-covid/)
Pfizer renderà disponibili i dati sul vaccino anti Covid da dicembre 2024. Ecco come e perché, secondo quanto si legge nel protocollo della casa farmaceutica
Mentre il commissario all’emergenza Domenico Arcuri chiede alle amministrazioni regionali le informazioni sulle strutture locali che potrebbero distribuire le prime dosi del vaccino di Pfizer, che dovrebbe arrivare entro le prime settimane del 2021, l’immunologo Andrea Crisanti frena e chiede di vedere i dati.
Richiesta, quella di Crisanti, che ha prodotto non poche critiche (come riporta l’articolo di Start Magazine), ma che non stupisce, invece, se si guarda quando i dati sul vaccino di Pfizer potranno essere resi pubblici.
Andiamo per gradi.
PFIZER: DATI DISPONIBILI DOPO 24 MESI
Partiamo dai tempi. “Pfizer fornisce ai ricercatori un accesso sicuro ai dati a livello di paziente o ai CSR completi ai fini di una “ricerca scientifica autentica” che contribuisce alla comprensione scientifica della malattia, target o classe di composti. Pfizer renderà disponibili i dati di questi studi 24 mesi dopo il completamento dello studio”, si legge nel protocollo Pfizer.
Cosa significa? Lo studio clinico, come da registrazione, dovrebbe concludersi a dicembre 2022. Calcolando i 24 mesi, Pfizer renderà disponibili i dati solo a dicembre 2024. Tra richieste, verifiche ed invii, si potrebbero vedere i dati solo nel 2025.
CHI POTRÀ AVERE I DATI SUL VACCINO DI PFIZER
E ancora. “Le richieste di dati saranno prese in considerazione da ricercatori qualificati con le competenze appropriate per eseguire le analisi proposte. I team di ricerca devono includere uno bio-statistico. I dati non saranno forniti ai candidati con significativi conflitti di interesse, inclusi i soggetti che richiedono l’accesso per scopi commerciali/competitivi o legali”, spiega Pfizer nel protocollo.
SOMMINISTRAZIONE GIÀ AVVIATA
Dunque, guardando i tempi, è facile ipotizzare che i dati di Pfizer verranno rilasciati solo ed esclusivamente tra 24 mesi, quando il vaccino “sarà già stato somministrato a miliardi di persone”, scrive su Twitter Andrea Capocci, dottorato a Fribourg (Svizzera) in fisica teorica, assegnista di ricerca al dipartimento di Fisica dell’Università la Sapienza di Roma.
ACCESSO AI DATI? “NON È ESIGENZA STRANA”
Alla luce di tutto questo, dunque, la richiesta di Crisanti pare comprensibile: “Accedere ai dati grezzi non è un’esigenza strana o eccessiva. Oggi molte riviste scientifiche chiedono agli autori di mettere a disposizione i dati grezzi e non solo quelli aggregati. Quando non succede, spesso c’è qualcosa sotto. La storia dell’idrossiclorochina è nota”, spiega Capocci su Twitter, ricordando, poi che l’articolo su Lancet che bocciava l’idrossiclorochina è stato ritirato 2 settimane dopo la pubblicazione.
(mia nota — dunque io vorrei sapere se i dati vengono comunicati dopo 24 mesi i medici “prescrittori e vaccinatori” non sanno e non possono sapere gli effetti collaterali, le interazioni con altri farmaci, come intervenire in urgenza per effetto collaterale non documentato o pubblicato, non sanno quale terapia o cosa fare per contrastare o curare quel effetto collaterale causato specificatamente dal farmaco…. io da Libero Cittadino vorrei sapere su che basi scientifiche il ministero della sanita emette circolari e comunicati e decisioni se non ha la documentazione aggiornata al “subito-oggi”… ? Si parla di “approvazione” e messa in commercio… ma allora come da legge e protocollo usato da decenni il Vaccino/farmaco dovrebbe avere “il bugiardino” allegato e una scheda tecnica ad uso dei medici approvato e validata”. Ma come è possibile se i dati REALI non sono disponibili e neanche quelli agregati (i dati aggregati sono in forma anonima a livello di paziente e di studio clinico, rapporti completi e protocolli degli studi clinici condotti su pazienti per farmaci ))
PURTROPPO AL MOMENTO NON SONO RIUSCITO A TROVARE ALTRE INFORMAZIONI SUL WEB PER QUESTA PAGINA
COSA FARE SE HAI UN EFFETTO AVVERSO DA VACCINO?
Consultare un medico che sia tra quelli che non hanno “abbracciato” la vaccinazione covid come un ” Dogma” (anche se vaccinato) , senza farsi una solo domanda o che verifica tutte le “voci” della scienza anche quelle a sfavore dei “vaccini covid”. Che da Medico valuta e conosce che come Tutti i Farmaci anche questo può provocare delle situazioni avverse che non son causate dalla normale “genesi” propria della malattia e quindi opera con “scienza e coscienza”
Che riconosca che il Tuo problema può essere causato dal vaccino ma deve effettuare degli accertamenti per valutare e verificare.
nel frattempo puoi usare uno dei “protocolli” naturali per aiutarti, io ne o ha disposizione due, ma sono da “valutare” quale sia il più adatto e come “comporlo” per la singola situazione, nel frattempo puoi richiedere le analisi del sangue che trovi QUI